Villa Ghezzi

Anche Cernusco ebbe il suo momento Liberty che si focalizzò su un’area non ancora edificata, ma servita da un asse viario importante, la via dell’Assunta, che collegava il paese alla stazione della linea tranviaria Milano-Vaprio.

Lungo di essa si insediarono, nei primi anni del Novecento, numerosi edifici residenziali sulle cui facciate, ordinatamente allineate lungo il versante occidentale (su quello orientale le costruzioni furono realizzate più tardi), comparvero decorazioni floreali, ferri battuti dalle linee sinuose, vetrate e piastrelle policrome.

La residenza individuale con giardino, un tempo esclusivamente riservata all’aristocrazia, era ora accessibile, seppur in scala ridotta, all’alta e media borghesia divenendone il contrassegno del livello sociale.

L’architetto più richiesto dai committenti locali fu Andrea Fermini, nato e morto a Cernusco sul Naviglio (1868-1951) ma con studio professionale a Milano, in via Panfilo Castaldi al n°4.

Villa Ghezzi è la più interessante tra le ville liberty da lui concepite.

I sobri cementi decorativi che incorniciano le finestre danno per contrasto risalto ai bei ferri battuti a motivi floreali della balaustra dell’importante scalinata e del soprastante balcone.

Le facciate, scandite da lesene un tempo sottolineate dalla decorazione, erano concluse in alto da un fregio a festone, leggermente rilevato sull’intonaco.

Il fregio, a decori con andamenti lineari sinuosi, è andato perduto, come la tinteggiatura.

Il color granata delle fronti che ben contrastava col grigio fumo dei ferri battuti è diventato rosa.


Testo tratto da: “Nel cuore di Cernusco sul Naviglio. Tre passeggiate nel centro storico” di Elisabetta Ferrario e Mauro Raimondi (Book Time – Libreria del Naviglio, 2016)