Tempio della Notte di Villa Uboldo

Quasi alla fine di via Uboldo, sempre sulla sinistra, si nota una porta murata su cui si legge un verso della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso: “Sempre all’entrare aperto all’uscir chiuso”.

Nel caso fosse accessibile, questo ingresso ci consentirebbe di immetterci all’interno di suggestive grotte artificiali che conducono, a destra, a quello che è stato chiamato il Tempio della Notte.

La sala ha un diametro di sette metri e mezzo, una copertura emisferica in mattoni pieni ed è contornata da otto coppie di colonne e da nicchie che ai tempi contenevano probabilmente delle statue.

Volutamente orientata sull’asse est-ovest, aveva davanti a sé solo la campagna e così il sole la lambiva al tramonto, mentre agli equinozi la luce penetrava all’interno di due piccole finestre illuminando punti precisi.

Come alcune costruzioni dell’adiacente parco, le grotte e il Tempio della Notte avevano lo scopo di sorprendere gli ospiti di Ambrogio Uboldo, anche se si suppone che quest’ultimo venne pure utilizzato per celebrare il rito di iniziazione alla massoneria.

Nelle grotte, nel settembre del 1943, furono nascoste delle armi da parte dei partigiani.

Al Tempio della Notte l’attivissima Associazione Cernuschese Astrofili ha dedicato attenti e interessanti studi.


Testo tratto da: “Nel cuore di Cernusco sul Naviglio. Tre passeggiate nel centro storico” di Elisabetta Ferrario e Mauro Raimondi (Book Time – Libreria del Naviglio, 2016)