Io

FIGURE DI DONNA 2022

Ascolta la storia di Io

Ascolta a questo link il podcast con la storia di Io realizzato dai ragazzi e dalle ragazze dell’ITSOS Marie Curie di Cernusco sul Naviglio.


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È un pomeriggio d’inverno come un altro, io torno a casa dal lavoro come sempre in bicicletta, col vento che mi soffia in faccia e mi fa congelare la punta del naso; sono molto di fretta, perché tra poco dovrò uscire con le mie amiche per fare due chiacchiere e staccare un po’ dalla solita routine, e come al solito sono in ritardo. A metà strada sento vibrare in tasca il mio cellulare, così, non appena arrivo nel mio appartamento, nonostante abbia pochissimo tempo per prepararmi, per curiosità mi metto a controllare di che cosa si tratti.  Accendo il telefono e mi accorgo che c’è di una nuova notifica di Facebook: una richiesta di amicizia.

Il ragazzo nella foto profilo sembra davvero carino. È sorridente, biondo, ed ha due occhi che incanterebbero chiunque, mi dà un senso di sicurezza, per questo, prima di raggiungere le mie amiche, decido di accettare. Il giorno dopo mi sveglio, e vedo che c’è una nuova notifica del cellulare. È sempre lui. Da lì in poi iniziamo a scriverci, prima ogni tanto, poi spesso, poi sempre di più fino a rendere quella corrispondenza indispensabile per entrambi. Lui sembra perfetto, gentile, premuroso, mi riempie sempre di complimenti, mi chiede sempre se sto bene, con chi sono, cosa sto facendo, insomma, sembra preoccuparsi davvero per me, cosa che nessuno fa da tempo. Ogni tanto mi chiedo se non stia esagerando, ma poi ci ripenso e giungo alla conclusione che forse sono io che non dovrei pensare queste cose. In fondo lo fa perché ci tiene a me. Così dopo qualche tempo ci incontriamo, ci innamoriamo e decidiamo di andare a convivere. Tutto all’inizio sembra bellissimo, lui mi dice che mi ama da impazzire, che farebbe qualsiasi cosa per me, che sono sua, sua e di nessun altro. Col passare del tempo però noto dei comportamenti strani che mi fanno pensare che più che premuroso, in realtà lui sia ossessivo. Vuole le credenziali per l’accesso a tutti i miei social in modo da sapere sempre dove sono, con chi sono e cosa faccio, insomma, vuole controllare me e la mia vita. Quando sono fuori da sola è un disastro, mi chiama ogni mezz’ora, e se non rispondo subito quando torno a casa comincia a farmi mille domande e crede che io gli stia mentendo su tutto, che lo stia tradendo.

Così comincia a urlarmi addosso gli insulti peggiori, a ripetermi che sono sua e che è colpa mia se siamo costretti a litigare, perché sono una poco di buono. Io, stufa delle botte e della violenza, decido di lasciarlo, convinta di porre fine a tutto questo. Ma è proprio adesso che inizia l’incubo. Arrivano le minacce e gli appostamenti sotto casa, io decido di bloccarlo, di eliminare ogni contatto con lui, ma è inutile, lui è più ostinato, fino ad arrivare a scrivermi in un mese più di 200 mail. Mi minaccia dicendo che se non tornerò da lui, pubblicherà delle mie foto private, scattate quando ancora stavamo insieme, così da rovinare finalmente la mia vita, come io ho rovinato la sua. Non si ferma, dalle parole passa ai fatti, e in breve le mie foto fanno il giro del web, io sono disperata, umiliata, sconfitta, un oggetto nelle mani di chiunque. Gli dico che me ne sono andata, che vivo in un altro Stato, ma lui non mi crede, mi dice che comunque mi troverà, che non posso scappare, che mi augura di morire e di fare la peggiore fine possibile. Io lo denuncio, ma lui continua, non mi lascia scampo, mi soffoca, mi toglie ogni giorno sempre di più la dignità, ed io intanto ovunque vedo il mio corpo deriso, consumato, passare sotto gli occhi di tutti senza poter fare niente.

“Io non sono quella”, mi dico.

Io non voglio più essere quella, e non lo sarò.

È questione di un attimo, un pensiero velocissimo che mi spinge verso l’unica soluzione che mi sembra possibile: così in un momento solo smetto di respirare, e muore con me tutto quello che mi ha distrutta, lasciando soltanto il ricordo e una storia da raccontare perché quello che è successo a me non accada più.