La qualità dell’acqua

LA CARTA DI INTENTI PER L’ACQUA

“La conoscenza deriva dalle informazioni, come le informazioni derivano dai dati”.
Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia

La CARTA DI INTENTI  per la promozione della qualità dell’acqua di rete nel territorio della provincia di Milano è un accordo stipulato fra il Gruppo CAP, la Conferenza dei Comuni della Provincia di Milano e le associazioni promotrici – Legambiente, Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua Onlus e Comitato Bene Comune Cernusco.

Cernusco sul Naviglio è stato il Comune capofila dell’iniziativa partecipando attivamente alla stesura e alla definizione della Carta d’intenti per la promozione della qualità dell’acqua di rete sul territorio.

Accedendo al sito di GRUPPO CAP – LA QUALITÀ DELL’ACQUA è possibile conoscere per ogni comune della Provincia di Milano:

  • i risultati delle analisi effettuate sull’acqua che arriva al tuo rubinetto di casa
  • il consumo di acqua nel tuo comune
  • i pozzi in esercizio
  • la relazione annuale sull’acquedotto del tuo comune oltre a tutte le informazioni sulla geologia del territorio, i trattamenti e salute della falda
  • l’etichetta dell’acqua
  • la relazione annuale ASL sul monitoraggio dell’acqua potabile

In un’ottica interamente improntata sulla trasparenza verso i cittadini e gli stakeholders da luglio 2016 sul sito del Gruppo CAP è possibile scaricare i valori medi ponderati per comune in  OPEN DATA nei formati aperti xls, cvs e json.

Da marzo 2014 anche Cernusco sul Naviglio ha la sua CASA DELL’ACQUA in via Fontanile realizzata dal Gruppo CAP in collaborazione con il Comune. Sul sito del Gruppo CAP sono pubblicati in OPEN DATA (formati xls, csv e json) anche i valori medi ponderati delle analisi chimico – fisiche effettuate su tutte le Case dell’Acqua.

Scopri di più sulle Case dell’Acqua 

La situazione dell’acqua potabile nella nostra città

La falda acquifera del nostro territorio comunale, come per gli altri comuni della zona, presenta alcune criticità, che rendono necessario il ricorso a specifici trattamenti per garantire la potabilità dell’acqua erogata.
Grazie ai controlli periodici dell’ASL e del gestore, ai trattamenti effettuati, e alla miscelazione in rete, l’acqua che viene erogata risponde ai requisiti previsti dalla normativa vigente per la potabilità (Dlgs n.31 2 febbraio 2001).

Si precisa che, secondo le modalità operative adottate dall’ASL (ora ATS), Ente preposto per legge ai controlli, i dati non vengono trasmessi al Comune man mano che vengono effettuati i controlli; l’ASL procede invece, dopo il termine dell’anno solare e una volta acquisiti dal laboratorio tutti i referti analitici, a inviare in autunno al Comune il resoconto completo dei dati relativi all’anno precedente.

Il monitoraggio dell’acqua potabile da parte di ATS parte dal controllo dell’acqua all’immissione, cioè al pozzo, in quanto le anomalie vanno sempre cercate all’origine, nella falda acquifera o all’impianto di trattamento, e non nella fase di distribuzione. Raramente si possono verificare casi che comportino reale rischio igienico sanitario in fase distributiva, peraltro principale oggetto di controllo da parte dell’ente gestore che è responsabile della corretta conduzione dell’acquedotto. La scelta dei punti di controllo viene effettuata in base alla disposizione territoriale dell’acquedotto, le frequenze dei campionamenti vengono riviste periodicamente in funzione dell’andamento della qualità della risorsa idrica, ponendo la massima attenzione alle criticità locali verificatesi nel tempo.

Il programma del monitoraggio annuale ATS prevede:

Controlli approfonditi, a rotazione, sulle caratteristiche microbiologiche e chimiche dell’acqua prelevata ai singoli impianti di captazione ed emungimento (pozzo).
Controlli dei profili batteriologico e chimico di base, eventualmente integrati con la ricerca dei parametri che presentano criticità per quello specifico territorio, su tutti gli impianti esistenti.
Quando è presente un sistema di trattamento, il campione viene eseguito all’uscita del presidio depurativo oppure dopo la miscelazione con acqua proveniente da diversi pozzi.

Le criticità qualitative riscontrate nel territorio comunale che sono tenute costantemente sotto controllo riguardano:

Pentametilentetrazolo: per questa sostanza è stato adottato in via cautelativa un valore limite di 0,1 μ/l.
Cromo: per questa sostanza il limite è di 50 μ/l.
Composti organo alogenati (Tricloroetilene, Tetracloroetilene, Triclorometano): per le prime due sostanze la somma deve essere inferiore a 10 μ/l, per il Triclorometano e altri composti organo alogenati la somma deve essere inferiore a 30 μ/l.

Leggi l’ultimo rapporto monitoraggio acqua potabile Gruppo CAP e ATS