Giovani e alcool: vietare non basta, serve consumo responsabile
Giovani e alcool: vietare non basta, serve consumo responsabile
Data: 31 luglio
Vietare l’alcol ai giovani non basta; bisogna agire sulle leve della formazione e della responsabilizzazione. Questa è la filosofia che ispira il progetto con cui il Comune di Cernusco partecipa al bando promosso dalla Regione Lombardia sulla sicurezza, in qualità di capofila del Piano di Zona del Distretto Asl, formato da 9 Comuni della Martesana. Sono partner dell’iniziativa anche 3 operatori privati nel campo del sociale.
Il titolo del progetto è “Meno alcol Più party” ed è destinato a una fascia di età che va dai 13 ai 30 anni: circa 10mila persone sul territorio dei 9 Comuni, che conta in tutto 112.000 abitanti.
“Dentro questo pubblico così ampio abbiamo individuato altre fasce di età cui destinare le quattro azioni di cui il progetto si compone,” spiega l’Assessore alle Politiche Giovanili, Maurizio Magistrelli. – “Ai ragazzi che frequentano la terza media e le classi terza e quarta delle scuole superiori è destinata una formazione in ambito scolastico; le altre azioni riguardano campagne su abuso di alcol e sicurezza stradale e interventi che andremo a effettuare in strada o nei luoghi di ritrovo e di consumo, come locali notturni o centri commerciali.”
Le azioni però non sono solo dirette ai giovani ma anche ai commercianti, per un’iniziativa che quindi va a diventare l’espressione di una sinergia fra più assessorati.
Continua Claudia Mandelli, Assessore al Commercio: “Vogliamo proporre ai commercianti la firma congiunta di un decalogo di comportamento ed etica sulla vendita degli alcolici ai giovani.” Chi aderirà al protocollo potrà esporre in vetrina il logo di Esercizio Socialmente Responsabile che, tra l’altro, sarà creato con un concorso fra studenti.
Il valore economico del progetto è di circa 66.000 euro, dei quali 39.000 sono a carico dei Comuni e del Piano di Zona mentre per 27.500 euro è stato richiesto il finanziamento a Regione Lombardia.
“Agire sulla repressione non è sufficiente”, spiega Magistrelli – “perché si finisce con il connotare i giovani come portatori di valori negativi e ciò non corrisponde alla realtà. Dobbiamo invece aiutare i ragazzi a prendere coscienza che non necessariamente divertirsi vuol dire “sballo” e che un comportamento negativo genera rischi reali e gravi.”
Rita Zecchini, Assessore alle Politiche Sociali, che presiede il Distretto 4, mette l’accento sulla dimensione sovracomunale delle azioni: “Ci muoviamo in una logica unitaria ed integrata in cui tutti i soggetti sono chiamati a interagire. Questo per rispondere a un corretto uso delle risorse pubbliche e soprattutto per realizzare programmi e progetti diretti a prevenire comportamenti scorretti o autolesionisti e costruiti per cercare di capire le cause del disagio e del malessere dei giovani. Dobbiamo costruire percorsi insieme a loro e non su di loro, percorsi condivisi che li rendano protagonisti della loro stessa crescita. Per raggiungere questi obiettivi il Distretto può giocare un ruolo molto importante: l’adesione a questo bando regionale è un primo atto, la volontà è quella di perseguire la linea adottata sia nel metodo sia nei contenuti.”
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