IV Novembre | Festa Nazionale dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
- 9:30 – Chiesa Prepositurale di Santa Maria Assunta
SANTA MESSA IN SUFFRAGIO DEI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE - 10:15 – da piazza Conciliazione
CORTEO CON Banda de Cernusc
Pubblicato di seguito il discorso integrale della Vicesindaca:
Inizio rivolgendo il mio saluto a tutte le autorità civili, militari e religiose;
agli Assessori, al Presidente del Consiglio, ai Consiglieri e ai membri del Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze;
ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, alle Associazioni, alle Associazioni d’Arma;
ai Giovani della Consulta, alle cittadine e ai cittadini qui riuniti per celebrare insieme il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Solo un anno fa, il nostro Sindaco Ermanno Zacchetti, pronunciava il suo ultimo discorso prima dell’operazione, accompagnato da una comunità che iniziava a stringersi con grande calore e affetto a suo sostegno. Oggi, nel suo ricordo, lo onoriamo quale uomo delle istituzioni e, con lui, il messaggio che ci ha donato per una partecipazione autentica, responsabile e vicina ai bisogni delle persone.
Anticipiamo volutamente ad oggi, domenica 3 novembre, le celebrazioni di una giornata pregna di storia e di valori al fine di agevolare ai più la partecipazione e vivere insieme, in pieno spirito comunitario, un momento che ci richiama al senso profondo della memoria e del sacrificio.
Lo facciamo qui ai piedi del Monumento inaugurato nel 1927 a memoria dei caduti della Grande Guerra e che, con il passare dei decenni, accolse il ricordo dei soldati morti nel successivo Conflitto Mondiale diventando, con lo scorrere del tempo e delle guerre, il memoriale di tutte le vite che in battaglia trovarono la loro fine.
Sul territorio nazionale sono oltre 12.000 i Monumenti ai Caduti. La maggior parte venne costruita nell’immediato primo dopoguerra, già dal 1917 iniziarono a comparire le prime lapidi con i nomi dei soldati.
Una necessità impellente, celebrare il ricordo per far fronte a tanta devastazione e, riconoscendone l’identità, dare dignità a una comunità dilaniata.
Ferite profonde quelle segnate dai due conflitti del secolo scorso per l’Italia, diversi per tanti aspetti, ma identici nel distruggere e lapidare generazioni nel fiore della loro giovinezza.
Ridare un nome, in liste interminabili di nominativi scritti in sequenza, quale gesto estremo per affidarli alla storia e consegnarli ai posteri. Quanto dolore, per così poca memoria…
A noi quindi, che siamo soliti passare da questa strada anche più volte al giorno, con passo spedito per raggiungere l’ufficio o la scuola e poi con altrettanta fretta per rientrare a casa: concediamoci almeno una volta all’anno di FERMARCI e rivolgere lo sguardo a questo soldato. Un gesto doveroso per render merito alle tante vite cessate in guerra e onorare il sacrificio loro e delle famiglie che videro chiamare al fronte padri, mariti, figli.
Il 4 novembre segna un momento importante nella storia d’Italia, simbolo dell’impegno e della lotta per un Paese libero e unito, chiamato oggi, più che mai, a rinnovare tale libertà chiamandola con l’unico nome possibile: DEMOCRAZIA.
Ricordiamo oggi gli uomini e le donne che, generazione dopo generazione, hanno posto il bene comune al di sopra delle loro stesse vite, difendendo valori senza tempo e sui quali ogni giorno basiamo le nostre vite, interiorizzati al punto che sembriamo ormai darli per scontati.
In questa giornata, il nostro pensiero si rivolge a quanti morirono per difendere il nostro Paese, ma anche a tutte quelle figure, in particolare donne, che contribuirono silenziosamente alla tenuta sociale del Paese, sostenendo le famiglie e le comunità, e che ancora oggi trovano poca memoria nella narrazione che la storia ci restituisce.
Forza e tenacia, che ritroviamo anche in tutte le donne che scelgono con grande coraggio e senso civico di mettere la propria professionalità a servizio delle Forze Armate in una società e in un sistema che ancora troppo faticosamente riesce a guardarci con occhi scevri da pregiudizi e schemi precostituiti.
Nel guardare al presente, sono tante le sfide globali che ci circondano: le guerre, i conflitti, le incertezze economiche che attraversano il mondo ci mostrano quanto sia fragile la pace e quanto sia indispensabile uno sforzo collettivo per preservarla.
Ce lo ricorda chiaramente il nostro Presidente Mattarella:
“La sciagurata invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, e quella rinnovata in Medio Oriente, ripropongono la sfida della sicurezza e della pace come valori preziosi da promuovere, custodire e difendere con costanza e determinazione”
e prosegue
“non è accettabile abituarsi alla guerra. La costante visione d’immagini devastanti, l’aggiornamento continuo dei numeri delle vittime, nei campi di battaglia e tra le popolazioni civili, deve scuotere le nostre coscienze.”
A Cernusco, così come in ogni angolo d’Italia, siamo tutti chiamati ad assumerci la responsabilità di costruire un tessuto sociale che sia solidale, coeso e resiliente alle sfide del domani. Questo significa investire in progetti e politiche che valorizzino le capacità di ogni cittadino, da chi ha più esperienza ai giovani dai quali è fondamentale trarre l’entusiasmo e la volontà di affrontare le sfide secondo nuove prospettive per arrivare insieme e uniti ad operare su tematiche fondamentali come l’ambiente, la giustizia e la partecipazione civile attiva.
Mettere al centro il bene comune, riconoscere il valore dell’altro, imparare dalla storia per costruire insieme un Paese capace di rispondere alle sfide con senso di unità e di condivisione.
Che questo 4 novembre sia quindi per tutti noi un’occasione per riflettere e rinnovare il nostro impegno a favore di una Cernusco che sappia crescere non solo in termini di sviluppo, ma anche in valori, in apertura e in solidarietà.
Facendo tesoro della memoria e guardando con speranza al futuro, potremo continuare a costruire una comunità in cui ognuno si senta partecipe e nella quale il valore della pace, che passa sempre e solo dall’ascolto reciproco, diventi una conquista permanente, da difendere e tramandare.
Agli uomini e alle donne delle Forze Armate va il mio ringraziamento per il supporto e il costante sostegno che ogni giorno mettono al servizio dell’operato della Pubblica Amministrazione, avendo a cuore la sicurezza e l’incolumità dei nostri cittadini.
Una presenza attiva e attenta la loro che, al pari del contesto nazionale e internazionale nel quale anch’esse sono inserite, sul locale … parimenti… rappresentano il fattore deterrente necessario per prevenire il riscorso alle armi.
Un pensiero in chiusura per tutte le vittime che in questi giorni la città di Valencia sta piangendo. A loro e a tutti i comuni italiani coinvolti in tragedie simili va il nostro affetto e la nostra vicinanza. Anche in queste situazioni le forze dell’ordine e i volontari delle Associazioni preposte sono sempre schierati in prima linea di fronte ad eventi di portata distruttiva per garantire immediato supporto e sostegno.
A questa comunità riunita qui oggi,
A tutti noi che rendiamo omaggio e facciamo tesoro degli insegnamenti che la storia ci consegna,
BUON 4 NOVEMBRE!
Viva l’Italia Unita,
Viva le Forze Armate.
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