Il Comune di Cernusco dice “Stop al femminicidio”
Il Comune di Cernusco dice “Stop al femminicidio”
Data: 17 luglio
Da questa mattina uno striscione sulla facciata di Villa Greppi lo ricorderà
Il 38,6 % dei femminicidi è commesso dal partner che spesso agisce proprio tra le mura domestiche. E’ questo l’ultimo e sconcertato dato diffuso poco più di un mese fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che nel rapporto “La prevalenza e gli effetti sulla salute della violenza domestica” evidenzia una realtà ormai sotto gli occhi di tutti. Per dire basta a questa situazione e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema il Comune di Cernusco sul Naviglio, da questa mattina, ha affisso uno striscione sulla parte di facciata che si affaccia su piazza Unità d’Italia ed in cui si legge “Stop al femminicidio”.
“Sono necessarie azioni urgenti per contrastare il fenomeno della violenza di genere”, ha dichiarato l’Assessore Rita Zecchini con delega alle Pari Opportunità. “Innanzi tutto ci deve essere il riconoscimento politico del femminicidio e delle violenze di genere come fenomeni con una propria specificità, poi – ha proseguito l’Assessore – occorre lavorare per una legislatura specifica e promuovere delle azioni di contrasto alla violenza e promuovendo l’uguaglianza di genere, l’educazione al rispetto e alla reciprocità per le nuove generazioni. Le azioni si devono realizzare nei territori con il coinvolgimento di tutti i soggetti che possono svolgere un ruolo attivo nel promuovere quel cambiamento culturale che è necessario perché il fenomeno della violenza sia sconfitto: penso alle scuole, alle associazioni, alle forze dell’ordine e a chi opera nell’ambito socio-sanitario.
Come Assessorato sto elaborando un progetto che metta insieme proprio tutti questi soggetti per fare un intervento mirato e coordinato e per far conoscere alle donne i servizi, presenti sul territorio, che le tutelano. Ricordo che lo Sportello Donna del Comune da anni lavora in questo campo e offre un servizio di primo livello che accoglie e supporta le donne oltre ad inviarle verso servizi più specifici. Nelle scuole – ha aggiunto l’Assessore Zecchini – abbiamo già realizzato, in collaborazione con l’UDI, dei progetti che hanno coinvolto gli studenti in prima persona per costruire consapevolezza e sconfiggere la violenza sul nascere toccando le corde profonde della relazione uomo-donna e nutrendola di concetti come rispetto,
uguaglianza e amore. Dobbiamo proseguire questo percorso ampliandolo verso le scuole superiori e gli altri contesti di aggregazione giovanile.
Lo striscione sul palazzo comunale – ha concluso l’Assessore Zecchini – vuole essere il primo atto di una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno che dovrà coinvolgere la città e i Comuni limitrofi”.
Nel rapporto dell’OMS, realizzato dalla “London school of hygiene&tropical medicine”, sono stati raccolti i dati degli ultimi 20 anni di 169 Paesi tra cui l’Italia. In particolare sono stati analizzati 492.340 casi di omicidio e secondo gli autori, la vera dimensione del problema è sottostimata tanto che si stima che in almeno in un caso di femminicidio su 5 non siano stati riportati legami, pur esistenti, tra assassino e vittima.
I Paesi dove le donne sono più a rischio sono quelli del Sud-est asiatico dove più della metà degli omicidi avviene per mano del partner. A seguire ci sono i Paesi ad elevato reddito tra i quali è presente anche l’Italia. Nel nostro Paese, secondo l’ultimo rapporto Eures-Ansa sull’omicidio volontario, nei primi sei mesi del 2013 sono state uccise in Italia 81 donne, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo.
Per aiutare le donne in difficoltà ed oggetto di violenza il Dipartimento per le Pari Opportunità , già dal 2066, ha istituito il numero telefonico 1522. Il numero è gratuito ed attivo 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana.
- Categorie