“Tu mi fai girar come fossi”: il corto del CAG Labirinto vince il concorso “Rompere il silenzio.Stop alle violenze di genere”

“Tu mi fai girar come fossi”: il corto del CAG Labirinto vince il concorso “Rompere il silenzio.Stop alle violenze di genere”
Data: 30 maggio
A tutte le Fabiane d’Italia, che subiscono violenza dal proprio fidanzato. Questa la dedica che le ragazze del Centro di Aggregazione Giovanile di Cernusco sul Naviglio hanno voluto aggiungere a “Tu mi fai girar come fossi”, il cortometraggio risultato vincitore del concorso «Rompere il silenzio. Stop alla violenza di genere», organizzato dalla Provincia di Milano in collaborazione con l’Associazione “Diamo voce a chi non ha voce” e rivolto alle ragazze e ai ragazzi dai 14 ai 20 anni che hanno frequentato la scuola superiore o i centri di aggregazione giovanile per dire no alla violenza sulle donne.
In soli sessanta secondi “Tu mi fai girar come fossi”, con un linguaggio filmico immediato e forte, riesce a trattare il tema della violenza individuale e di gruppo e in particolare fra giovani, con un riguardo particolare alle donne, vittime quotidiane di questa violenza. Il filmato è un invito alle ragazze a sottrarsi dall’essere oggetto e alla denuncia. “Io non sono la tua bambola” è la frase finale che conclude il video, dove due bambole-Barbie si trasformano in due ragazze consapevoli e determinate a non subire.
Alla consegna del premio, avvenuta martedì 28 maggio, a Palazzo Isimbardi, insieme al presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, e a Cristina Stancari, assessore alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili, era presente anche il Sindaco di Cernusco, Eugenio Comincini.
“Si tratta dell’ennesimo riconoscimento al lavoro e all’impegno dei ragazzi del nostro Centro di Aggregazione Giovanile e di chi li accompagna nel percorso di crescita”, ha dichiarato il Sindaco Comincini. “È positivo, e fa piacere, registrare come le scelte e le strategie educative finanziate dal Comune ed utilizzate dai nostri operatori riescano a far emergere dai ragazzi tante positive energie e capacità, convogliate in progetti che trovano apprezzamenti e riscontri anche fuori dal nostro territorio comunale. In questi anni di grandi difficoltà economiche per i bilanci dei Comuni, la nostra Amministrazione comunale non ha sottratto un soldo alle politiche giovanili, consapevoli che l’educazione e l’accompagnamento dei nostri ragazzi sono fondamentali per un futuro migliore. L’impegno dei ragazzi anche sulla violenza di genere – ha concluso Comincini – testimonia una sensibilità ed un’attenzione importanti.
Alla realizzazione delle scene più forti hanno contribuito anche i ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile: il corto ha richiesto l’impegno di una decina di perone fra ragazzi ed educatori, con il sostegno di tutti gli utenti del Cag.
“Il corto – commenta Nico Acampora, coordinatore del Cag Il Labirinto – è frutto di un percorso educativo, di confronto e di sensibilizzazione con i ragazzi e le ragazze, che spesso incontrano la violenza più di quanto gli adulti immaginano, senza sempre sapere come comportarsi. “Chi ti ama, non ti mena” è lo slogan coniato al Centro di aggregazione giovanile di fronte ad alcuni racconti di adolescenti, che legittimavano la violenza del proprio partner come forma di gelosia e amore accettabili”.
Premiati anche i Cag dei Comuni limitrofi: al secondo posto si è classificato «Family fake», del Cag Nautilus di Cassina de Pecchi, mentre terzi classificati a pari merito i cortometraggi «La borsa rossa», del liceo «Giordano Bruno» di Melzo e «Visto da noi», del Centro giovani Costellazioni di Sirio di Cologno Monzese.