Istruzione, i Comuni dell’hinteland milanese a gran voce: “Non abbiamo i soldi per sostituirci allo Stato”
Istruzione, i Comuni dell’hinteland milanese a gran voce: “Non abbiamo i soldi per sostituirci allo Stato”
Data: 4 luglio
Il 12 luglio presidio di protesta di fronte la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale
Gli Amministratori locali dell’hinterland milanese scendono sul piede di guerra e chiedono allo Stato di fare il proprio dovere: fornire il personale necessario ad assicurare il regolare funzionamento dell’attività scolastica. In alcuni Comuni della provincia di Milano, infatti, mancano le insegnanti soprattutto alla scuola dell’infanzia e gli Enti locali, nonostante le ristrettezze economiche ed i lacci del Patto di Stabilità, si sono dovuti sostituire allo Stato fornendo il personale necessario all’avvio delle attività scolastiche per il 2012/2013.
“I Comuni – afferma il Sindaco di Cernusco sul Naviglio Eugenio Comincini – stanno facendo di più di quello che possono. Adesso anche nel campo dell’istruzione si chiede agli Enti locali di sopperire alle mancanze dello Stato ma questa non è la strada giusta dal momento che nei bilanci non ci sono più risorse. Occorre invece lottare tutti insieme perché lo Stato faccia lo Stato”.
“Non si può pensare di togliere soldi ai Comuni e contemporaneamente caricarli di oneri che non sono di loro compentenza”, ha ribadito Rita Zecchini, Assessore all’Educazione del Comune di Cernusco sul Naviglio nel corso di una conferenza stampa sul tema che si è tenuta questo pomeriggio a Cernusco e a cui hanno partecipato anche gli Amministratori dei Comuni di Inzago, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Bussero, Pessano con Bornago, Gessate, Cambiago, Pioltello, Melzo, Segrate, Trezzano Rosa, Vimodrone, Pozzo D’Adda e Liscate oltre che Anci Lombardia. “Quest’anno il nostro Comune, così come molti altri – ha sottolineato Zecchini – ha dovuto mettere in piedi una sezione della scuola dell’infanzia pagata di tasca propria e con i soldi dei genitori dei bambini perché l’Ufficio Scolastico Provinciale non ha mandato le insegnanti necessarie all’attivazione di una nuova sezione. E’ una situazione insostenibile. Se la scuola d’infanzia è parte integrante del sistema scolastico, così come prevedono la normativa vigente e le raccomandazioni del Parlamento Europeo, – conclude l’Assessore Zecchini – deve essere garantita dallo Stato”.
Parole rimarcate anche da Giacinta Coriale, Assessore alle Attività Educative del Comune di Inzago: “Negli ultimi anni la nostra Amministrazione ha fatto fronte, con impegno e senso di responsabilità, ai disagi che i forti tagli statali avrebbero, altrimenti, provocato alle famiglie che fruiscono dei servizi scolastici. Ma oggi, con l’acuirsi della crisi e le ulteriori scelte statali e regionali che non vanno verso una soluzione del problema, non ci possiamo più permettere di impegnare risorse di bilancio per servizi così onerosi quali l’istituzione di una nuova sezione di scuola dell’infanzia che, ribadisco, resta di competenza statale. A Inzago – afferma l’Assessore Coriale – ci sono 25 bambini che attendono una risposta riguardo alla possiblità, che noi riteniamo un diritto, di poter accedere alla scuola dell’infanzia alla pari coi loro coetani. Con i genitori e tutta la comunità siamo pronti a fare la nostra parte perchè questo diritto venga riconosciuto”.
Il Sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, invece, si dice d’accordo di affidare ai Comuni anche competenze in materia scolastica ma lo Stato deve metterli nelle condizioni di avere le risorse necessarie per svolgere questa funzione.
Così, come sottolinea l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Carugate Paolo Molteni, “i Comuni, seppur costretti all’angolo da una strategia di finanza locale basata sul non spendere neanche i soldi che si hanno per il Patto di Stabilità, non possono però permettersi di essere spettatori rassegnati della riduzione drastica di servizi importanti come la scuola dell’infanzia. Per questi motivi abbiamo deciso di protestare tutti insieme e di far sentire la nostra voce nel corso di un presidio di protesta che si terrà il 12 luglio alle 9.30 di fronte la sede dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Ma non ci limiteremo alla protesta. La nostra intenzione – ha concluso Molteni – è anche quella di avviare uno o più tavoli di lavoro sulle politiche scolastiche in modo da garantire uno standard di servizio qualificato ed uniforme in tutti i Comuni spendendo meno e meglio”.
Alla protesta capeggiata dalle Amministrazioni locali sono pronti ad unirsi i vari Comitati di genitori che negli ultimi mesi sono nati per sostenere il diritto dei propri figli alla scuola e all’istruzione.
Secondo un recente studio dei sindacati della scuola, infatti, nella sola Lombardia negli ultimi 3 anni il numero degli insegnanti è sceso di quasi 10.000 unità.
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