T.I.A. agli esercizi commerciali: i chiarimenti dell’Assessore

T.I.A. agli esercizi commerciali: i chiarimenti dell’Assessore
Data: 7 aprile
Relazione tecnica alla mano, l’Assessore al Commercio, Ermanno Zacchetti, ha inviato all’Associazione dei Commercianti una comunicazione di chiarimento sulle variazioni, intervenute nel 2011, sulla Tariffa di Igiene Ambientale applicata agli esercizi commerciali.
“Innanzitutto va chiarito che non abbiamo aumentato la tariffa in sé”, ha scritto l’Assessore – “ma abbiamo ripartito la sua applicazione in maniera più proporzionale tra le 30 categorie merceologiche previste dalla normativa, ovviamente sempre all’interno dei parametri di aliquota indicati dalla legge”. Secondo lo studio dell’Ufficio Tributi comunale sono stati 1.600 (pari al 94%) gli utenti che hanno visto diminuire o rimanere invariata la propria TIA rispetto all’anno precedente, mentre 103 (pari al 6%) hanno avuto un aumento.
Il passaggio da TARSU a TIA è avvenuto, a Cernusco sul Naviglio, nel 2006. La nuova tariffa è calcolata sulla base di coefficienti di produzione, espressi in kg per metro quadrato, stabiliti dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, che suddivide le attività produttive in 30 categorie merceologiche, indicando per ciascuna un coefficiente minimo e un coefficiente massimo entro il quale ogni Comune deve poi stabilire la propria tariffa.
A Cernusco si decise nel 2006 di applicare a tutte le categorie il coefficiente massimo, con l’eccezione di 3 categorie (categoria 22: ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; categoria 24: bar, caffè, pasticcerie; categoria 27: ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio), alle quali fu applicata l’aliquota minima. Lo scopo fu quello di non fare impattare in maniera troppo forte la tariffa sulle 3 categorie che avrebbero visto un aumento troppo consistente della pressione fiscale.
“A distanza di 5 anni è stato necessario operare un riequilibrio”, ha spiegato l’Assessore – “applicando per tutte le categorie una tariffa media, in modo che ogni categoria merceologica contribuisca in maniera proporzionale”.
Ci sono 4 eccezioni: alla categoria 1 (musei, biblioteche, scuole, associazioni,luoghi di culto) e alla categoria 4 (campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi), è stata applicata l’aliquota minima perché pur avendo a disposizione grandi spazi producono pochi rifiuti. Alla categoria 16 (banchi di mercato beni durevoli) e alla categoria 29 (banchi di mercato generi alimentari), è stata mantenuta la tariffa massima in quanto producono una rilevante quantità di rifiuti in piccoli spazi.