Ici: arrivano 602.000 euro dallo Stato. Ma non bastano a saldare il debito

Ici: arrivano 602.000 euro dallo Stato. Ma non bastano a saldare il debito
Data: 30 settembre
Rosci: “Ne mancano ancora 250.000: i prossimi anni saranno i più duri”
Tra le deliberazioni di variazione al bilancio di previsione 2010, approvate dal Consiglio Comunale nella seduta del 28 settembre, si deve registrare l’entrata di 602.000 euro a titolo di rimborso da parte dello Stato per l’ICI sulla prima casa non incassata dal Comune, per effetto della parziale abolizione di questa imposta da parte del Governo.
L’Assessore ai Lavori Pubblici e Bilancio, Maurizio Rosci non è però soddisfatto: “Ne mancano ancora 250.000, che il Governo non ci ha ancora liquidato”, precisa – “ma il problema vero e più drammatico si presenterà per gli esercizi dal 2011 in poi”.
L’abolizione dell’ICI sulla prima casa, combinata ai continui tagli operati dalla Finanziaria e alle norme sul patto di stabilità sempre più strette, rappresenta per Rosci una formula letale per le casse comunali:
“Mancano all’appello 2.400.000 euro per il 2011 e dal prossimo anno in poi non potremo più contare progressivamente sull’ICI che incassavamo sulle aree edificabili, dal momento che su quelle aree saranno edificati degli immobili che in molti casi diventeranno “prima casa”, non soggetta all’imposta comunale.”
E l’ICI è l’imposta che consente ai Comuni di finanziare i servizi per i cittadini.
“Più abitazioni significano più residenti”, conclude Rosci – “ai quali saremo costretti a dire che le spese per i servizi dovranno essere pesantemente ridimensionate, a causa di una politica finanziaria governativa verso gli enti locali che non abbiamo mai condiviso e alla quale continuiamo ad opporci.”
Già il Sindaco ha avuto occasione di evidenziare il pesante ridimensionamento che le spese comunali dovranno subire nel 2011, “anche se non abbiamo intenzione di seguire il metodo che il Governo ha usato con noi, ovvero il taglio indiscriminato di tutte le spese”. Non solo. Il Primo cittadino sottolinea, inoltre, come anche i nuovi introiti che arriveranno dal federalismo fiscale non cambieranno la situazione: “Il tanto sbandierato federalismo fiscale – dichiarara il Sindaco Eugenio Comincini – permetterà ai Comuni di avere nuove entrate ma parallelamente farà sì che ad ogni nuova entrata corrisponda una diminuzione, di pari importo, di trasferimenti da parte dell’Amministrazione Centrale. Il risultato è che anche con il federalismo fiscale – conclude il Primo cittadino – i Comuni si ritroveranno con un pugno di mosche in mano: continueremo ad avere a disposizione sempre gli stessi miseri soldi”.