Agiati, Equilibrati, Esposti, Disagiati: i cernuschesi di fronte alla crisi

Agiati, Equilibrati, Esposti, Disagiati: i cernuschesi di fronte alla crisi
Data: 17 dicembre
Alcuni sono “Agiati”, parecchi sono “Equilibrati”, non pochi sono “Esposti”, una piccola quota è purtroppo di “Disagiati”. Questa è la fotografia scattata ai cernuschesi in tempo di crisi dalla ricerca commissionata dall’Assessorato alle Politiche Sociali all’Università Bicocca di Milano, nelle persone del prof. Roberto Biorcio e del suo collaboratore, dott. Ilario Grasso.
Un questionario sottoposto a un campione di 400 residenti, capifamiglia di età compresa fra 30 e 60 anni, ha voluto indagare a tutto tondo sui concetti di benessere e di vulnerabilità sociale delle famiglie: in primo luogo come valutano i cernuschesi la loro condizione sociale, sia in termini economici che di aspettative ed esigenze; in secondo luogo se esistano forme di disagio latente, dovute a rapporti problematici tra opportunità e vincoli; infine quante siano le situazioni di difficoltà in cui si stenta a raggiungere la qualità della vita che meglio risponde alle proprie aspettative. Situazioni che non ricadono nel campo dell’indigenza ma che potrebbero entrarvi se chi le vive non trova sostegni adeguati.
Il 68% degli intervistati giudica che a Cernusco si vive mediamente bene e lo pensa anche il 69% di coloro che al contempo hanno dichiarato una situazione economica peggiore rispetto a un anno fa.
Da un’analisi più approfondita sulle visioni della crisi economica emerge una situazione di incertezza e di timore: se solo il 6% afferma di avere un familiare che ha perso il lavoro, ben il 45% teme per la sorte lavorativa sua o dei propri familiari e il 41% afferma di avere peggiorato la propria situazione economica.
In base alle capacità di guadagno, di risparmio e di spesa avuta nel 2008, la ricerca individua tre categorie: gli “agiati” (30%), che dispongono di un reddito familiare che permette loro di vivere in tutta tranquillità; gli “equilibrati” (32%), non facoltosi ma con un buon tenore di vita, che potrebbero resistere, pur con qualche modesta rinuncia, al perdurare della crisi; gli “esposti” (31%), che non essendo in grado di risparmiare alcuna somma di denaro, di fronte a eventi imprevisti, si troverebbero in difficoltà.
Naturalmente sono questi ultimi ad avere i maggiori timori rispetto al perdurare della crisi economica o, peggio, alla possibilità di dover fronteggiare un licenziamento. Non necessariamente questo implica che vi sia una situazione di indigenza conclamata. Di fronte a una spesa imprevista di 2-3mila euro il 43% degli “esposti” taglierebbe le spese meno urgenti mentre poco più del 26% dovrebbe ricorrere a un prestito. Secondo i ricercatori ciò sta a indicare che solo per una ridotta componente degli “esposti” sussistono serie difficoltà nel sostenere spese impreviste, per gli altri si tratta di un rapporto problematico tra le aspettative e le possibilità di appagarle.
“La ricerca traccia un quadro abbastanza confortante”, dice l’Assessore alle Politiche Sociali, Rita Zecchini – “la situazione di vero disagio è avvertita da una parte molto limitata della popolazione (la ricerca li quantifica in un 7%, ndr) ma sono le situazioni legate agli “esposti” quelle che dobbiamo tenere sotto osservazione e alle quali dobbiamo dare risposte.” La crisi economica, insomma, genera timore ma a Cernusco la situazione generale non è al momento allarmante.