Seminario su crisi e mercato del lavoro nell’est milanese

Seminario su crisi e mercato del lavoro nell’est milanese
Data: 21 maggio
Quali effetti sta producendo la situazione di crisi economica attuale sul sistema produttivo dell’est milanese? Con quali misure, anche di respiro sovracomunale, i Comuni possono sostenere famiglie e lavoratori? Questi i temi principali del seminario che si è svolto martedì 19 maggio presso la sala consiliare di Cernusco, organizzato da AFOL (Agenzia per la Formazione e l’Orientamento e il Lavoro Est Milano) e dai Comuni di Cassano d’Adda, Cernusco, Inzago, Pioltello e Vimodrone.
Tre gli scopi dell’incontro: valutare l’impatto della crisi nell’est milanese e confrontare possibili interventi di politiche amministrative, attivare un tavolo operativo fra gli attori locali per monitorare l’andamento delle crisi aziendali e valutare possibili iniziative sovracomunali dirette al sistema creditizio e ai consumi.
Innanzitutto i dati, registrati dai Centri per l’Impiego dell’Est Milano. Mario Palermo, direttore generale di AFOL, ha cominciato la sua relazione ponendo l’accento sul confronto fra il 2007 e il 2008: -15,6% degli avviamenti al lavoro e un segno meno anche sul totale delle cessazioni (48.269 nel 2008 rispetto alle 52.750 del 2007). Dato apparentemente confortante, quest’ultimo, anche se analizzandolo in termini disaggregati emergono luci ed ombre: calano le cessazioni dei rapporti a termine (-13,7%) ma aumentano i licenziamenti individuali (+2,66% delle cessazioni). La crescita più significativa si ha sulle motivazioni che la statistica classifica come “altro” (+10,65%) dove “probabilmente si trovano i lavoratori parasubordinati”, si legge nella relazione di AFOL. Ne esce una fotografia di una situazione sostanzialmente di stallo, in cui a fine 2008 non si sono registrati licenziamenti in massa ma neppure nuove assunzioni.
Ben più preoccupanti appaiono, invece, le cifre relative al primo trimestre 2009 nella Provincia di Milano: avviamenti in calo del 34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ricorso alla Cassa Integrazione (calcolato in ore) che fa registrare un aumento del 141% (+181,9% nell’industria). Un altro dato indicativo riguarda le dichiarazioni di disponibilità al lavoro pervenute al Centro per l’Impiego di Melzo: erano 990 nel primo trimestre del 2008, sono state 2.130 nello stesso periodo di quest’anno.
Su queste statistiche si sono confrontati i relatori rappresentanti delle istituzioni e delle Amministrazioni Comunali presenti: Antonio Verona, responsabile di mercato del lavoro e formazione di CGIL Milano, Giovanni Borgazzi Barbò, presidente dell’Area Est Milano di Assolombarda, Fabio Formaggini, referente del Fondo Decanale per Cologno Monzese e Vimodrone e Cristina Pinoschi, direttrice del Settore Lavoro della Provincia di Milano. Per le Amministrazioni Comunali erano presenti i sindaci Comincini (Cernusco), Concas (Pioltello) e Calvi (Inzago), oltre ad alcuni assessori di Carugate, Pioltello, Cernusco, Inzago, Vimodrone e Pessano con Bornago.
Tra i documenti distribuiti all’incontro c’erano anche le iniziative che alcuni Comuni della Provincia di Milano hanno già intrapreso per sostenere le famiglie e i lavoratori colpiti dall’ondata di licenziamenti e cassa integrazione: a Masate, Inzago e Settala si sono creati fondi per contributi e regolamenti per la loro erogazione. Cernusco ha avviato, dall’inizio del 2009, alcune iniziative per monitorare gli effetti della crisi sulle famiglie cernuschesi: in marzo si è insediato il tavolo “Solidarietà e Lavoro” fra Villa Greppi, Caritas e Comunità Pastorale cittadina, mentre all’inizio di aprile l’Assessorato alle Politiche Sociali ha commissionato all’Università Milano Bicocca una ricerca di 3 mesi per raccogliere e analizzare i nuovi bisogni sociali emersi con la crisi, oltre all’avvio di un confronto costante con le organizzazioni sindacali.