Sul Cda Cernusco Verde nessun intrigo politico
Sul Cda Cernusco Verde nessun intrigo politico
Data: 19 giugno
Il Sindaco, Eugenio Comincini, e l’Assessore all’innovazione e sviluppo economico, Paolo Della Cagnoletta hanno risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Mario Oriani (Fi), lo scorso mese di maggio, in merito alla nomina del cda di Cernusco Verde, la Società Partecipata comunale che si occupa dei servizi di raccolta rifiuti, manutenzione del verde e gestione dei parcheggi a pagamento.
Nell’interrogazione si chiedeva di fare chiarezza su alcuni aspetti relativi alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione; l’assessore Della Cagnoletta ha quindi spiegato e motivato le posizioni assunte dall’Amministrazione rispetto agli argomenti dell’interrogazione.
Innanzitutto ha precisato di non avere mai “inviato lettere di encomio o di particolare apprezzamento, così come qualcuno aveva sostenuto, non si sa bene a quale titolo. D’altra parte non può essere considerato un risultato il non aver registrato perdite!”
Ciò premesso, nella sua risposta a Oriani, Della Cagnoletta fa rilevare “l’equivocità di una gestione affidata ad un Cda nominato dal precedente Sindaco a soli 5 mesi dalle elezioni”; la Giunta Comincini, di fronte alla comunicazione inviata il 3 aprile scorso dal Presidente uscente, con cui si preannunciava che il Cda si sarebbe presentato dimissionario alla successiva Assemblea del 18 aprile, non ha ritenuto di dover ostacolare la volontà espressa dal Consiglio.
Dove la personale sensibilità dei consiglieri uscenti non ha saputo arrivare, quanto all’emolumento, è giunta l’Amministrazione Comunale che, ha già avuto modo di recuperare ampiamente gli importi dai tagli delle consulenze esterne abnormemente elevate in passato o dal contenimento di costi per iniziative culturali eccezionalmente elevati: i soldi pubblici sono stati, quindi, ampiamente tutelati.
L’obiettivo era quello di creare un clima aziendale sufficientemente sereno per affrontare in piena sintonia con Villa Greppi i programmi di sviluppo della Partecipata. Compito non facile, scrive Della Cagnoletta, data la pendenza “di procedimenti giudiziali ancora in corso, che ha contribuito a delegittimare l’amministrazione uscente e ad alimentare un clima aziendale tutt’altro che collaborativo”, come si può facilmente evincere da numerose comunicazioni ricevute dall’allora direttore, Corso.
Un altro nodo da sciogliere riguarda l’assunzione del direttore tecnico, “che è stata decisa dal Consiglio uscente sulla base del curriculum formativo e professionale”, precisa Della Cagnoletta – “Abbiamo condiviso questa scelta perché ci sono tutti gli elementi per dire che è stata una scelta ponderata e non certo rispondente a logiche diverse da queste, come invece poteva suggerire il curriculum di qualche altro precedente Direttore. Ci risulta che il Direttore attuale abbia maturato esperienza professionale, e di formazione universitaria e post-universitaria, coerenti con il suo ruolo.”
“Il Cda lo giudicherà per quel che saprà fare” conclude Della Cagnoletta. “Il resto sono chiacchiere tra amici smemorati.”
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